La Notte della Taranta (4-22 agosto) compie 18 anni e festeggia per il grande concerto di chiusura a Melpignano con un maestro concertatore come Phil Manzanera, storico chitarrista dei Roxy Music, coproduttore, fra gli altri, dell’ultimo album dei Pink Floyd, The Endless River e ora al lavoro sul nuovo album da solista di David Gilmour. “La pizzica con il suo sound ipnotico fatto di percussioni mi ha incantato, ho detto subito sì – spiega Manzanera in conferenza stampa a Roma – Poi io ho anche origini italiane. Mio nonno, di Napoli, era venuto a suonare nel 1911 in Gran Bretagna con il suo gruppo, la Cavaliere Castillanos Opera Company”.
Manzanera succede, come maestro concertatore alla guida dell’Orchestra Popolare della Notte della Taranta, fra gli altri a Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic e Giovanni Sollima, come hanno ricordato l’assessore a Turismo e Cultura della Regione Puglia Silvia Godelli e il presidente dell’Associazione La notte della Taranta Massimo Manera.

“Le diverse culture musicali spiegano chi siamo e da dove veniamo – dice il musicista -. Il mio obiettivo sarà rispettare la tradizione delle canzoni della pizzica mettendole in un contesto moderno, e creando anche un legame con la musica latina”.

Avendo prodotto vari album di musicisti appartenenti a quella cultura, dagli spagnoli Heroes del Silencio ai colombiani Aterciopelados, “mi piacerebbe anche portare alcuni ospiti… ma è troppo presto per fare nomi”. A chi gli chiede se per l’occasione suonerà anche la chitarra, Manzanera risponde sorridendo: “Spero proprio di sì, provate a fermarmi”.
Quest’anno La notte della Taranta sarà concepita come una festa “ha un valore politico contro gli imprenditori della paura, contro il mito delle piccole patrie, contro la guerra, è una festa del popolo dei giovani, delle musiche, della convivialità – dice il governatore della Puglia Nichi Vendola, ricordando il lavoro della sua amministrazione, iniziato dieci anni fa, per valorizzare la Notte della Taranta -.

La notte della Taranta definisce un’identità aperta, curiosa, intesa come dono e non come chiusura, che ogni anno si reinventa. Il maestro concertatore de La notte della Taranta ha la mission di non renderla mummia di se stessa ma un corpo vivente. E’ un evento che porta in un paese da 2000 abitanti ogni anno 150mila persone, c’è un’organizzazione dei servizi di trasporto perfetta, e in 18 anni non c’è mai stato un incidente: anche questo, per noi, è un vanto”